Brexit: i preparativi dell’UE per salvaguardare i diritti di sicurezza sociale dei cittadini
Nel quadro dei preparativi e delle misure di emergenza dell’UE per la Brexit, la Commissione europea ha adottato una serie di misure volte a tutelare i cittadini dell’UE e i cittadini del Regno Unito che vivono o lavorano (o hanno vissuto o lavorato) in un altro Stato membro. Benché la Commissione europea mantenga il suo impegno a concludere l’accordo di recesso, rimane possibile che il Regno Unito lasci l’Unione europea senza un accordo.
Considerando che molti cittadini dell’UE e del Regno Unito hanno compiuto le loro scelte di vita basandosi sui diritti connessi alla libera circolazione garantiti dal diritto dell’UE, un recesso senza accordo (“no-deal”) potrebbe avere pesanti conseguenze sulla loro vita. Per tutelare i diritti di sicurezza sociale relativi a situazioni antecedenti la data del recesso, la Commissione ha proposto quindi un regolamento dell’UE, già approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Inoltre la Commissione ha collaborato con gli Stati membri dell’UE-27 per garantire un approccio comune.
Più concretamente, ha raccomandato agli Stati membri di ricorrere a misure nazionali unilaterali per consentire alle persone che risiedono nel Regno Unito di poter continuare – tra le altre cose – ad esportare prestazioni pensionistiche di vecchiaia e a sostenere le cure mediche in corso. Inoltre la Commissione ha pubblicato una serie di schede di informazione per i cittadini riguardanti la vita, il lavoro ed i viaggi nell’UE e nel Regno Unito.
Paradigma ha organizzato a Milano il 10 maggio 2019 una giornata di studi sull’impatto della Brexit sull’operatività delle imprese e dei gruppi italiani.
Obiettivo dell’incontro è fornire ai partecipanti un’analisi completa e particolareggiata dei possibili effetti della Brexit, offrendo utili e qualificate indicazioni a supporto della revisione della propria operatività e delle strategie di business.